Il silenzio rotto solamente dal frusciare della catena e dai miei sospiri affannati, la salita che finalmente spiana e mi concede il fantastico panorama sulle colline di moscato con sullo sfondo una catena montuosa innevata e baciata dal sole. Questo è uno spettacolo della natura e la bici me lo sta facendo godere al meglio. Mai come in questo periodo sto scoprendo la vera essenza del pedalare. Con la banale scusa di onorare un simpatico (a parer mio) impegno societario, l'ironmango, pedalo su strade a due passi da casa che in anni di ciclismo non avevo mai preso in considerazione. Salite toste, spettacolari, con scenari mozzafiato ed una tranquillità che sgombra la testa da ogni pensiero e regala serenità. Si suda a fare questi giri, la fatica non manca ma quando torno a casa distrutto sono felice come non lo ero da tempo. In gruppo non riesco più a dire di essere soddisfatto a pieno, quando rientro è come se qualcosa non tornasse. E' bello ridere e scherzare insieme agli amici ma se questo si limita ad un paio di battute ad inizio giro e poi per 10/20 km. non si parla più perchè a tenere i 40 all'ora non si può perdere la scia, e poi ancora sulle salite si fanno le ascese in solitaria a 100..200 anche 300 mt. dai compagni che giustamente più in forma hanno altri passi e l'altro paio di battute lo si scambia a fine giro all'ora dei saluti, mi chiedo se effettivamente sono soddisfatto o no. Sto facendo alcuni giri con questa nuova filosofia e con il giusto passo, senza affanni riesco a godemi appieno il giro. Fermo se voglio fermarmi, scatto foto, riparto, forzo..rallento, insomma riesco a gestire meglio il mio momento di forma mediocre. Spero di riuscire nuovamente a chiacchierare con i compagni quando riuscirò a stargli a fianco, per ora la mia soddisfazione è l'ironmango. Peccato che pochi ci credano e non godano di questa opprtunità. |
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Giugno 2020
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